Mongolia, 6 curiosità da scoprire prima di partire
Per chi vede il viaggio come sinonimo di avventura e scoperta di terre lontane, dove la natura e le tradizioni locali prevalgono. Lontani dal turismo di massa. Siamo nella meravigliosa Mongolia.
In Mongolia il cielo è blu e sereno per circa 257 giorni l’anno, i laghi sorgono incontaminati e ci si sente minuscoli nel Deserto del Gobi e nelle steppe, attraversate a cavallo dai pastori nomadi. La Mongolia, oltre ad essere una destinazione ancora poco turistica, ha una densità di popolazione che è tra le più basse al mondo e una storia che ha sempre visto l’alternarsi di tribù nomadi sul territorio (ad oggi circa il 30% degli abitanti è costituito da pastori erranti).
Avete intenzione di partire per la Mongolia? Naturaviaggi organizza il Tour in Mongolia in occasione del Nadaam Festival. Preparatevi a lunghe distanze da coprire in auto, o meglio in jeep. Al di fuori della capitale raramente si incontrano strade asfaltate e i villaggi possono distare l’uno dall’altro decine e decine di chilometri. Segnali stradali e indicazioni al di fuori dei centri abitati sono quasi inesistenti.
Ecco qui 5 curiosità relative alle abitudini ed alle tradizioni mongolesi.
1) In Mongolia, ogni anno si celebra la festa nazionale Naadam, che continua per diversi giorni.
Come parte delle celebrazioni, si tengono corse di cavalli, gare di wrestling mongolo e tiro con l’arco. Il Naadam Festival è un’incredibile festa tradizionale e folkloristica in Mongolia. La manifestazione viene anche chiamata Eriin gurvan naadam, letteralmente i “Tre giochi da uomini”. Durante la manifestazione, in concomitanza con le vacanze di mezza estate (in genere 11-13 luglio), si praticano la lotta libera tradizionale mongola (il Khapsagay), la spettacolare ippica tradizionale mongola e il tiro con l’arco, sia a piedi che a cavallo. La partecipazione delle donne alle gare della festa è limitata solo con la lotta tradizionale, invece le donne adulte possono partecipare alle gare di tiro con l’arco e le ragazze alle gare ippiche.
2) Il Buddhismo tibetano è la religione più diffusa
Negli ultimi anni in Mongolia assistiamo ad un progressivo ritorno verso lo sciamanesimo, il culto ancestrale della nazione. Questo ci riporta ai tempi di quando Gengis Khan consultava gli sciamani prima di ogni decisione ed era convinto di essere stato delegato dal Tenger, il cielo in persona, per dominare tutti i popoli del mondo.
3) Lungo le strade della Mongolia capita spesso di incontrare gli Ovoo, cumuli di pietre più o meno grandi.
Vere e proprie pile votive poste lungo i crocevia, sulle alture e sui passi montani. Gli Ovoo sono legati al culto sciamanico e si ritiene che riuniscano gli Spiriti della natura. I nomadi locali vi si fermano per invocarli e lasciano offerte come caramelle, sigarette, ossa di animali, sciarpe cerimoniali (khadag) e tante altre cose. Dopo che hanno lasciato l’offerta, i fedeli compiono attorno all’Ovoo tre giri completi in senso orario. Se capita loro di incontrare per strada questi cumuli durante la guida e non ci sia tempo per fermarsi, passano alla loro sinistra suonando il clacson.
4) Il Wrestling (bokh in mongolo) è uno degli sport più popolari nel quale solo gli uomini possono partecipare.
La gara più importante avviene in ambito del Naadam Festival, con ben 1024 lottatori. I wrestler indossano una maglietta aperta, tradizionalmente in lana e materiali più leggeri quali seta e cotone. Perchè chi vince la lotta mostra il petto? La leggenda vuole che in un’occasione, nonostante il divieto, fu una donna a partecipare e a vincere. La donna si tolse la maglietta e mostrò a tutti il petto.
5) Una gher (yurta in russo) è un’abitazione mobile tradizionale mongola.
All’interno sono da rispettare alcuni riti domestici, fra cui: mai calpestare lo stipite (porta sfortuna) nè appoggiarsi ai pali di sostegno. E ancora: gli uomini stanno a sinistra, le donne a destra. Inoltre: il fischiettare è considerato un modo per catalizzare il male sulla struttura e sui suoi abitanti. Anche prima di uscire è d’obbligo percorrere un giro in senso orario attorno alla stufa posta al centro della gher.
6) Carne di marmotta, una delle più prelibate e cucinata in occasioni speciali.
Si chiama Boodog ed è un piatto davvero particolare. Attraverso un taglio nel collo l’animale viene accuratamente disossato e sviscerato e la sua carcassa riempita di pietre roventi. Una volta chiuso il collo, la marmotta viene lasciata cuocere lentamente fin quando la sua carne non diventa tenera e gustosa.